martedì 6 maggio 2014

STATI UNITI, PARTE L’ALLERTA INTERNAZIONALE POLIOMIELITE


Un riemergere della poliomielite in Medio Oriente e in Africa ha scatenato un  avvertimento da parte dei funzionari della sanità pubblica statunitense che temono che il virus mortale sia facilmente trasmissibile per via oro-fecale (tramite acqua e alimenti contaminati) e attraverso le secrezioni respiratorie (nella fase acuta della malattia).

Quella che talvolta è stata chiamata polio o paralisi infantile è una malattia acuta virale, altamente contagiosa che si diffonde da individuo a individuo. Sebbene circa il 90% delle infezioni da polio non causino sintomi, gli individui affetti possono presentare una serie di condizioni se il virus entra nella circolazione sanguigna. In circa l'1% dei casi, il virus penetra nel sistema nervoso centrale, dove colpisce di preferenza i neuroni motori, portando a debolezza muscolare e paralisi flaccida acuta. A seconda dei nervi coinvolti, possono presentarsi diversi tipi di paralisi.

Anche se le principali epidemie di polio erano sconosciute prima della fine del XIX secolo, la poliomielite è stata una delle malattie infantili più temute del XX secolo. Epidemie di polio hanno paralizzato migliaia di persone, soprattutto bambini.

Il primo vaccino fu realizzato nel 1950 e, grazie alla sua diffusione, i casi globali di poliomielite si sono ridotti in breve tempo da centinaia di migliaia a meno di mille. I vaccini per l'infanzia hanno eliminato la poliomielite negli Stati Uniti nel 1979, ma ancora oggi sono utilizzati per prevenire nuove infezioni.

Adesso almeno dieci Paesi stanno segnalando nuovi casi di polio. E l’allarme non tarda a scattare. "Se non controllata, questa situazione potrebbe comportare il mancato sradicamento a livello mondiale di una delle più gravi malattie prevenibili da vaccino al mondo", ha affermato l'Organizzazione Mondiale della Sanità in un comunicato, definendo la diffusione della polio nel 2014 un “evento straordinario” e “un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale”.


L'Oms aveva già lanciato una prima allerta poliomielite nel 2013 quando il virus era stato trovato nelle acque di Israele. L’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva l’obiettivo di arrivare all’eradicazione del virus entro il 2000, ma i focolai emersi nell’ultimo decennio e gli ultimi casi hanno dimostrato come il risultato sia ancora lontano dall’essere raggiunto.

Il virus è attualmente esportato da Pakistan, Camerun e Siria, e si è modificato in Afghanistan, Guinea Equatoriale, Etiopia, Iraq, Israele, Somalia e Nigeria. Dall’inizio dell’anno sono 117 le persone infette in dieci Paesi, con la maggioranza dei casi in Pakistan. Nel 2013 i casi totali sono stati 417, di cui il 60% esportati.

Secondo gli esperti è, comunque, importante ricordare che solo una minima parte dei soggetti infettati dal virus (uno su 100-500 casi secondo le casistiche) va incontro alla forma paralitica e quindi la malattia, almeno nella forma più grave, dovrebbe rappresentare un evento eccezionale in Italia.

(Foto fonte: abcnews.go.com)
 
 

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